252 volte Petris.

Un saluto al Capitano.

Fabrizio Petris, classe 86′, ruolo centrocampista; 252 battaglie sul campo condite con 32 gol. I tifosi ridorderanno sicuramente i proverbiali inserimenti terminati in gol, e il motorino inesauribile nel mezzo facendo pendolo continuamente tra difesa e attacco unito a una dose di qualità sopra la media. 

Carriera iniziata con la nostra maglia nella Juniores, sei mesi dopo la chiamata in prima squadra. Passa cinque anni nella formazione principale, poi un paio di annate con i professionisti dell’Itala San Marco in serie C2, segue un anno al Pordenone e uno all’Union Quinto. Ritorno infine nel 2012/13 con la nostra maglia fino a raggiungere nella scorsa stagione il traguardo delle 250 presenze. In totale sono dieci le stagioni tra le furie, unico ad aver seguito tutti gli allenatori della D, a Morandin a Tomei a Birtig e a De Agostini.

Una chiaccherata molto informale al telefono con Fabrizio.

Allora Fabrizio, hai fatto praticamente tutti gli anni di Serie D (domanda di riscaldamento…).
“Si ho fatto l’esordio con Morandin, i cinque anni di Tomei, mezza era Birtig e tutta l’ultima era di De Agostini”.

Presenze?
“Sono 252 presenze solo campionato, diciamo che qualche presenza l’abbiamo fatta!”.

Dopo una lunghissima carriera a Tamai è arrivato il momento…

“Si una scelta presa in sintonia con la società, una scelta condivisa parlandone insieme di comune accordo e nella massima serenità. Un distacco non facile sia da parte mia che presumo anche da parte della società (si Fabrizio). Scelta dolorosa ma in questo momento ho bisogno di più tempo da dedicare alla famiglia (per mia figlia in particolare) e al lavoro. Anche la società da parte sua ha voluto cautelarsi cercando magari giocatori integri fisicamente (n.d.r. ricordiamo che Fabrizio ha subito un grave infortunio subendo la rottura di tibia e perone). Anche quest’anno (n.d.r. 2016/17), la stagione è stata costellata di infortuni senza i quali la squadra avrebbe raccolto molti più punti. Comunque ripeto una scelta serena presa da entrambe le parti. Il prossimo anno comunque scenderò di categoria, restando nei paraggi di casa per come ho detto (avere più tempo a disposizione).”.

E per quanto riguarda Tamai, la società e le persone, insomma in 252 presenze ne avrai viste di tutte.

“Ride…Probabilmente sono il giocatore che negli ultimi quindici anni è stato più attaccato alla maglia, ai tifosi e a tutto il paese, perchè bene o male ne ho passate più di tutti lì con voi. Questo unito al fatto di essere stato capitano, di aver fatto tutte queste presenze mi riempie di orgoglio. Ogni anno mi arrivavano proposte da altre società, proposte che non ho ascoltato perchè il mio interesse era quello di stare a Tamai. Sicuramente ci sono altre squadre o società più ricche, con più blasone, ma per quanto mi riguarda (e mi riempie di orgoglio e soddisfazione) sono molto contento di aver scelto di passare questi anni in questa società e credo sia stata la scelta migliore della mia carriera calcistica”.

Qualche epidosio che ricordi in particolare?

“Ricordo in particolare gli anni di Tomei, dove si sono fatti grandi campionati raggiungendo spesso i playoff, con Britig dove siamo arrivati terzi anche se io non ero presente, e gli ultimi anni che a parte la stagione scorsa (2015/16) sono stati molto sofferti salvandoci sempre alla fine. Anche salvandoci all’ultimo, tuttavia rimane la soddisfazione di aver raggiunto il traguardo pur tra mille difficoltà. Poi per un paese piccolo come questo, raggiungere la salvezza è come aver vinto dei campionati”.

“ci tengo per concludere in particolare a ringraziare, più che i giocatori, staff, allenatori con i quali ci sentiamo sempre, i volontari che ci sono a Tamai perchè tutti sanno che Tamai è una grande famiglia, un’oasi felice ma questa è resa tale sopratutto per i volontari che sacrificano il proprio tempo e le proprie energie per contribuire alla riuscita della stagione. Un ricordo particolare inoltre a quelli che sono venuti a mancare. Un saluto anche a tutti i tifosi e simpatizzanti che alla domenica si fanno sentire e appoggiano la squadra”

Un futuro da dirigente, vista la tua conoscenza dell’ambiente e la tua esperienza (qui a Tamai naturalmente)?

“Fatemi giocare ancora qualche anno, voglio divertirmi ancora sui campi da gioco. Poi comunque ho un rapporto molto particolare con tifosi e appasionati, con gli anni ci si conosce sempre meglio. Il prossimo anno di sicuro, se ho la domenica libera comunque un salto al Comunale di sicuro lo faccio.”

Allora fategli una copia delle chiavi del cancello. In bocca al lupo Petris, ci vediamo domenica.

Alcune foto di Petris

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